Ro Plastic Prize 2020 GUILTLESSPLASTIC

Il progetto di tesi Tre Miglia nasce con l’obiettivo di colmare il gap presente attualmente fra l’allarmismo odierno riguardante l’inquinamento marino e la risoluzione del problema, mantenendosi in equilibrio fra il mondo ambientalista. Nuvola di mare è uno strumento innovativo di semplice utilizzo, adattabile ad ogni tipologia di imbarcazione, che incentiva e facilita i naviganti interessati alla salute del mondo marino, al recupero delle microplastiche che da anni contaminano le acque del nostro pianeta, modificando la flora e la fauna acquatica. 

Tre miglia è un sistema circolare innovativo che si adatta alle abitudini odierne di due differenti settori industriali, la produzione di prodotti e la pesca, creando un rapporto di business to business. I pescatori raccolgono i rifiuti plastici in mare e li riportano a riva, questi ultimi verranno separati in base alla propria tipologia e poi consegnati alle industrie italiane che a loro volta reintrodurranno questi rifiuti all’interno della propria produzione, dove una percentuale del ricavato verrà versato ai pescatori, così da incentivare la cattura di sporcizia.

Peel Saver mostra un diverso punto di vista, un ritorno alla semplicità e a ciò che la natura ha già progettato per noi. Oggi è ormai necessario che i prodotti e gli imballaggi siano sostenibili e riciclabili.

Le aziende di patatine fritte producono molti rifiuti di bucce di patata. L’idea di questo progetto è quella di utilizzare questo materiale di scarto per creare un packaging da street food. La buccia di patata è costituita da amidi e componenti di fibre che, dopo la macerazione e l’essiccazione naturale, acquisiscono la capacità di legarsi tra loro e indurire. Il materiale ottenuto è completamente realizzato con rifiuti di produzione ed è biodegradabile al 100%. Dopo essere stato utilizzato il packaging può essere utilmente reinserito nel ciclo biologico diventando cibo per animali o fertilizzante per le piante.

L’inquinamento da plastiche in mare rappresenta una delle più urgenti emergenze ambientali, per i pericoli che rappresenta per l’uomo e l’ambiente marino, e le ingenti ripercussioni economiche e sociali per le comunità costiere. Non solo la plastica riciclata offre una soluzione più sostenibile, ma è un materiale che è spesso gratuito alla fonte e può essere prodotto in una vasta gamma di colori, motivi e trame. 

RE-BOE è un progetto per recuperare la plastica dal mare o dalle zone costiere per poi riutilizzarla e progettare boe, che per ordinanza sono obbligatorie su tutte le zone marine, così facendo si elimina il rifiuto di plastica dal mare per poi ridarlo sottoforma di prodotto utile e obbligatorio declinato nei suoi colori e quindi usi.

Il progetto Plastiglomerate ha lo scopo di sensibilizzare sull’inquinamento della plastica in mare attraverso i plastiglomerates: un nuovo tipo di materiale creato, appunto, dall’inquinamento plastico. Ispirato dal libro "Il mare come artigiano", dove il designer italiano Bruno Munari paragona il mare ad un artista, i plastiglomerate da semplici rifiuti plastici, vengono ritrovati, classificati ed elevati a vere e proprie opere d’arte del mare; in un viaggio lungo le coste cilentane (Campania) e civitanovesi (Marche). In questi due luoghi due mostre aperte al pubblico vogliono far conoscere i plastiglomerate, far apprezzare il lavoro del mare nel trasformare dei rifiuti in opere d’arte e infine far riflettere sull’impatto che l’uomo ha sull’ambiente.