Behind The Canvas_Bombay Sapphire

This artwork took as inspiration most of the architectural elements provided: walls, stairs and arches, to represent the blue and optimistic personality of Bombay Sapphire. Moreover, it is a composition generated by the intertwining of these components to create an infinite world with multiple paths to explore and discover, illustrating the endless doors Bombay Sapphire opens to our creativity.
Furthermore, with a graphic and sharp style, the canvas is divided into two “opposite worlds” mirroring each other; the lower half covered in light tones, and the upper in deeper shades of blue. Actually, the artwork can be flipped upside-down to show the two different perspectives, while creating a more dynamic, playful and exciting experience for the spectator. Hidden within the walls of this labyrinth, the main icon of the brand, Queen Victoria, can be spotted during her youth and adulthood years. Thi idea of having hidden elements, was thought to encourage the desire of exploring and discovering what lies behind this blue imaginary world.

In questo mondo fantastico il ticchettio del tempo rallenta, per fare spazio a melodie che echeggiano nell'aria. Guidato in un viaggio, lo spettatore osserva le strutture in movimento, gli ambienti metafisici e le icone del mondo Bombay Sapphire. Entrando nel mondo di Bombay Sapphire siamo catapultati in luogo onirico nel quale nuvole di vapore vengono mosse dalla brezza tra le strutture monumentali che ci circondano. La luce ruotando si riflette sulle diverse superfici, creando giochi di riflessi, ombre e sfumature.

Fin dal primo approccio al mondo Bombay Sapphire, ho percepito una sorta di aura magica, un universo onirico e profondo costituito da molti elementi. Dalle materie prime utilizzate per la produzione del Gin alla figura della Regina Vittoria, fino ad arrivare alla mineralogia, lo zaffiro per eccellenza,  la “Stella di Bombay”.

L'artwork si basa su una rappresentazione magica del Gin stesso pronto a prendere le dimensioni e le forme della Regina Vittoria. Questa metafora visiva è stata realizzata per mostrare il carattere e la personalità di Bombay, e come l’essenza del prodotto stesso sia lo specchio di una figura così importante. Le luci al neon e gli elementi presenti nell’ambiente ripercorrono lo stile visivo del brand, l’insegna luminosa “Stir Creativity” viene sfocata dal liquido in primo piano mentre nel vaso troviamo una pianta grassa, un’Agave Queen Victoria, nome datogli da Thomas Moore in onore della Regina d’Inghilterra. L’elemento protagonista insieme al Gin è sicuramente la ripetizione della “Stella di Bombay”, uno zaffiro stellato a cui ho voluto dare forte energia e luminosità per arricchire questa visione magica. Questo si ricollega al fenomeno fisico dell’asterismo, ovvero quando lo zaffiro viene colpito dal raggio lunare, formando così una stella visibile sulla gemma.

Creativity is a journey, it comes and it goes. Sometimes it goes up, gets down, bounces away and goes in a spiral, but we will be surprised where the creativity will lead you to, as like the blue marble in the video. Just give the marble an initial momentum, it just goes on its own, as like the experience the gin from Bombay Sapphire brings us, a spark moment to stir our creativity, to let our mind and creativity blossom. Sometimes we just need a moment, where we can relax, and let creativity flow into your mind, it brings you to an unknown yet adventurous journey, and to an unknown destination. The concept of the video comes from marble run, the initial momentum of the marble comes from the wine cup, symbolising the gin from Bombay Sapphire, while the final destination of the marble goes to the queen statue, which is the iconic symbol of the brand, and turns it from white to light blue, which is the brand colour, also symbolising for bring colours to life with your creativity.

Tutto l’elaborato si basa sull’idea di avere a disposizione infinite possibilità, infiniti modi di creare e di vedere gli elementi.Nella mia interpretazione ci troviamo in un mondo di riflessi, dove ogni riflesso è diverso dagli altri. Non vi è un solo punto di vista, ma molteplici (che si possono osservare dalle bolle laterali). Le statue coperte sono il punto sospeso, l’ignoto, qualcosa da scoprire e ammirare (o assaporare) mentre l’unica statua scoperta rappresenta l’elemento certo (il gin). Per accentuare l’atmosfera onirica dell’opera, oltre agli elementi tratti dal booklet e all’uso mirato della profondità di campo (come nei sogni, pochi elementi sono veramente a fuoco) ho ripreso la classica finitura piastrellata presente nei cosiddetti “Dreamscapes” tipici dello stato “liminale”(fenomeno al livello della soglia della coscienza e della percezione).

L’opera racchiude una visione onirica ed introspettiva dell’essere umano. Il cuore, forza motrice dell’uomo, è il protagonista della scena: il suo battito, monotono e ripetitivo, trasmette un senso di solitudine. Dalla finestra della stanza, invece, la regina Vittoria osserva con curiosità il cuore ed il suo movimento, quasi a volerlo analizzare.

Un’analisi visiva in diagonale, da sinistra verso destra, è utile agli occhi dello spettatore per la comprensione dell’opera: in basso a destra si “nascondono” degli scalini, irraggiungibili agli occhi della Regina per via del cuore. Quando si è alla ricerca del proprio ambiente, bisogna guardarsi dentro. Riflettere su se stessi può inconsapevolmente portare ad un processo di sviluppo e miglioramento verso qualcosa di ancora inesplorato, o che ancora non conosciamo. A volte, è importante fermarsi e comprendere ciò che riteniamo importante per noi stessi.

L’opera rappresenta l’unione e il legame indissolubile che esiste tra organico e inorganico.
Pareti, piani e forme geometriche dialogano con volumi fluidi che galleggiano nello spazio, richiamando attraverso i colori, le texture e le consistenze gli estratti botanici e gli ingredienti utilizzati all’interno del Gin Bombay. Accanto alla materialità del marmo, del rame e delle piastrelle si affianca quindi l’astrazione di elementi naturali che irrompono nello spazio in tutta la loro libertà espressiva, assumendo nuove forme che evadono dalla realtà.
In un luogo e in un tempo indefiniti, flussi di materia e colori collegano la stanza con lo spazio circostante, rompendo di fatto la delimitazione fisica tra interno ed esterno.
Il risultato è quindi la rappresentazione della bottiglia di Gin Bombay, attraverso la metafora della stanza, intesa non come semplice involucro di vetro, ma come un luogo metafisico, astratto, permeato di suoni, luci e colori che lo collegano con il mondo.

L’artwork presentato ci apre le porte del mondo Bombay portandoci all’interno della stessa bottiglia: un luogo idilliaco e senza tempo dove l’arte risiede: ci troviamo nell’Atelier Bombay. Lo spazio elegante e semplice ci immerge in questo percorso alla scoperta dell’arte tramite questo corridoio museale dove troviamo esposte delle opere che ci narrano Bombay: il cono di luce che è all’origine dello spazio e del tempo, il busto della regina Vittoria imperatrice d’India, luogo dal quale deriva la leggenda che da il nome a Bombay. Infine il calice che funge da tramite con l’esterno della bottiglia, ciò che ci rende possibile l’assaggio. Assaporata l’arte ci ritroviamo catapultati in un luogo senza più barriere fisiche. Avvolti da questo azzurro infinito scopriamo la vera essenza del sapore Bombay rappresentato dallo stesso zaffiro che brillando di luce propria ci rivela il punto d’arrivo del nostro viaggio: “Stir Creativity”. Il gusto stilistico scelto per la rappresentazione di questo viaggio verte sulla creazione di un mondo tridimensionale utilizzando solo elementi bidimensionali che scomposti e ricomposti creano un collage come a partire da una tela. Tutto ciò va oltre la rappresentazione pittorica su tela, letteralmente “Behind the Canvas”.

Le carte, (per ora in 2D ma con una possibile estensione 3D), sono state realizzate manipolando gli oggetti 3D messi a disposizione da Bombay. Si è usata una combinazione tra il software TouchDesigner e altre piattaforme. I simboli sono stati «disturbati» da filtri noise che riproducessero un’atmosfera liquida, colorata con le tinte dello zaffiro. Successivamente, gli elementi sono stati manipolati su più livelli per ottenere immagini che esprimessero al massimo una trasfigurazione, sempre però conservando alcuni archetipi tradizionali. Ad esempio: per la carta La Stella è stata scelta la figura dello Zaffiro Stella diBombay, fatta ruotare su sé stessa, distorta con un effetto liquido, raddoppiata su diverse posizioni e animata in modo da simulare il moto apparente degli astri. La scelta ha mantenuto gli elementi simbolici dell'acqua e delle stelle, tipici di questo arcano.

The content of the photo shows a young people facing this light, as if facing a bright future. Because the epidemic has caused people to live in the dark, and the light is like hope to give people a bright and happy future. Just as sapphire represents this destiny, good luck and steadfastness, and brings good luck and strength to people who are struggling in the epidemic. I use the young people as the protagonist, because young people can show steadfastness just like sapphire. The whole space presents a spiral shape, which is more like an unknown road, but this road leads to the light. The main color uses the classic blue of Bombay Sapphire, and adds orange and yellow for embellishment.