La collaborazione tra NABA e Yakult Italia, nata per valorizzare l’affascinante mondo della microbiologia attraverso le arti visive, con il progetto “BACTERIART, from invisible to visible”, che ha coinvolto gli studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive e del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali dell’Accademia, è culminata nell’evento digitale BacteriArt Day, che si è tenuto il 21 aprile.
Complimenti agli studenti Francesco Scalas, Giacomo Segantin e Olivier Russo, la cui opera “F06. 3” è stata premiata come la migliore tra le 30 proposte progettuali presentate. “F06. 3” è un’installazione composta da una serie di elementi eterogenei che convivono attraverso un sistema di equilibrio e interdipendenza. Nell’opera componenti tecnologici e organici si trovano in stretta relazione: un proiettore, altoparlanti e uno schermo video coesistono con dei cavoli rossi, il cui interno ricorda la forma dell’intestino, in un dialogo che esprime il desiderio di ribaltare la logica antropica occidentale-moderna che definisce il "non umano" di secondaria importanza.
Al progetto vincitore vanno inoltre ad affiancarsi le due menzioni speciali assegnate: “Bacterial Identities” di Sofia Gasparoli, che si è aggiudicato il premio Dottor Shirota per l’accurato approfondimento scientifico nella progettazione, è una scultura nata dall’idea di unicità nella combinazione dei batteri che definiscono i singoli individui come esseri umani. L’opera ha tratto ispirazione dalla scoperta scientifica emersa da una ricerca dell'Università dell'Oregon nel 2015, che ha dimostrato che gli esseri umani differiscono nella loro nuvola microbica personale, una sorta di “impronta digitale biologica” di cui tutte le persone dispongono e grazie a cui si possono distinguere le singole individualità.
Al progetto “Natura Humano s.d. / Humanum Homini s.d.” di Jessie Yu è stato invece assegnato il premio Nuove Visioni per aver interpretato in modo più inaspettato il tema “from invisible to visible”. L’opera si basa su due Atlas, uno speculare all’altro, che si incontrano in una sorta di comunicazione in cui nella prima sezione la natura “scrive” all'umano, mentre nella seconda l'umano “scrive” al sé. Il progetto, il cui risultato finale è una serie di cartoline che simula un viaggio in luoghi diversi, i cui protagonisti sono i batteri, rappresenta una critica all'antropocentrismo: le persone sono così impegnate a concentrarsi sulla realizzazione dei propri desideri che si dimenticano del benessere della natura.
A decretare i vincitori una giuria internazionale presieduta da Alessandro Cannavò, Caporedattore di Corriere della Sera, e composta da eminenti personalità in campo artistico e scientifico, per confermare nuovamente il valore e la ricchezza che nascono dall’incontro di competenze diverse: Lucia Aspesi, Assistente Curatrice di Pirelli HangarBicocca, Patrizia Brigidi, Rector's Delegate for European Research Department of Medical and Surgical Sciences dell’Università di Bologna, Eva Fabbris, Exhibition Curator di Fondazione Prada, Arianna Rolandi, Direttore Scientifico e Relazioni Esterne di Yakult Italia, Gediminas & Nomeda Urbonas, docenti del Massachusetts Institute of Technology - MIT, Cambridge, oltre ai referenti dell’Accademia Marco Scotini, NABA Arti Visive Department Head e Andris Brinkmanis, Course Leader del Triennio in Pittura e Arti Visive.
I tre progetti premiati sono stati realizzati e allestiti all’interno del campus NABA di Milano, insieme ai restanti cinque lavori entrati in selezione tra i finalisti: “Bacterial Communication” di Alessandra Di Rito, “Equilibrium” di Marie Nicole Gianfrate, “Petrigrafia” di Francesca Dalpi, Elena Marcon, Matilde Villa e Marika Vitrani, “Symphonia Serratiae” di Axel Gradito, Emma Damiani e Francesca Lapris e “Terrarium N. 12” di Nicolò Soligo.
Attraverso il progetto “BACTERIART, from invisible to visible”, i batteri escono dai laboratori per diventare visibili, concreti e tangibili grazie all’arte che, da sempre, aiuta a comprendere anche ciò che i sensi non sono in grado di cogliere.